IL “VITIGNO” MALVASIA

Insieme ai Moscati, le tipologie di Malvasia rappresentano una grande famiglia di vitigni, presenti in quasi tutte le regioni d’Italia e costituenti una popolazione formata da varietà per la maggior parte a bacca bianca. Comuni a tutte è l’origine Greca e l’etimologia del nome (italianizzato dai Veneziani) che deriva dalla cittadina di Monemvasia , situata nel Peloponneso: porto e mercato di vini provenienti da Creta, Rodi e dalle isole ioniche, utilizzato e poi conquistato dalla Serenissima. Per merito dei veneziani le piante dei vari Malvasia si diffusero in tutte le regioni adriatiche prima, in Sardegna e nel resto dello stivale poi. A mettere ordine nell’intricata matassa delle tipologie, sottotipi e clonazioni di questo vitigno, ci ha pensato l’Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Vittorio Veneto che partendo da un campione di 30 “candidati” ha portato all’identificazione di 17 varietà accomunate dal particolare sapore aromatico delle uve. La coltivazione delle varie Malvasie è raccomandata e autorizzata complessivamente in 80 province italiane, entrando a far parte della composizione di un gran numero di vini DOC e DOCG.

IL “VINO” MALVASIA

La vinificazione in modo classico, presenta un prodotto dal colore giallo paglierino tenue con profumi quasi neutri, privi di aromaticità ma freschi e armonici. Al gusto si rivela una buona acidità, una rilevante sapidità e piacevolezza.