NEBBIOLO

IL “VITIGNO” NEBBIOLO

Il Nebbiolo è senza dubbio riconosciuto come il vitigno Piemontese per eccellenza e colloca la sua “culla” di origine dove attualmente è più coltivato, vale a dire l’Albese e le Langhe in provincia di Cuneo. Molti tentativi di esportarlo in altre zone della Regione, d’Italia e del Mondo sono state fatte nel corso dei secoli, ma la qualità che riesce ad esprimere nella sua zona di origine non è mai stata minimamente eguagliata. L’etimologia del suo nome rimanda a due diverse possibilità. Una si riferisce alla corposa presenza di pruina sulla buccia dell’uva che fa sembrare gli acini coperti dalla “nebbia”. La seconda si basa sul fatto che il Nebbiolo colloca un’epoca di maturazione molto tardiva dell’uva che si colloca con la stagione delle nebbie nelle Langhe. Il primo documento ufficiale dove è citata l’uva “Nebiol” è datato 1268: si parla nello specifico di un vigneto piantato a Rivoli vicino a Torino. Ne seguiranno altri che lo collocano nella zona di Asti e Alba. Agli inizi del XIX secolo, vari autori cominceranno ad elogiarne l’eccellenza (tra i quali il più eccellente è sicuramente il Marchese Leopoldo Incisa della Rocchetta) e grazie a loro questa uva verrà elevata a vitigno principale delle Langhe.

IL “VINO” NEBBIOLO

Impiegato esclusivamente per la vinificazione, il Nebbiolo crea alcuni dei vini più conosciuti ed apprezzati al mondo, grazie alla forte presenza di zuccheri, acidi e polifenoli nelle sue uve che regalano austerità, spessore e carattere al prodotto finale che oggi molti produttori sanno ingentilire con un impiego accorto del legno per la maturazione e l’affinamento.